PIU’ IN ALTO DELLE STELLE

Creato e interpretato

da Manuela Chiaffi e Esther Grigoli

con le voci di Nicola Bontempi, Laura Hu

Scenografie: Martin Glaser, Chiara Marinoni, Rossella Bertolini

Liberamente tratto dalla fiabapopolare britannica “Jack e la Morte”

Linguaggi Utilizzati: marionetta portata costruita da Michela Marrazzi e teatro d’attore

Età consigliata dai 6 anni

La giovane Caterina incontra una signora muta con una strana maschera che dice di essere la  Morte. Sarà vero? Tramite grandi cartelli comunica alla ragazza che è venuta a prendere la sua vecchia nonna, ma Caterina vuole verificare se davvero quella signora sia la Morte e la sfida chiedendole di fare prove divertenti, scioglilingua, indovinelli fino a che, con astuzia, la intrappola in un’ampolla.

 Ma quali saranno le conseguenze di un mondo senza morte? Si patisce la fame perché gli animali e le piante non muoiono più; mosche, pulci e zanzare si moltiplicano… Gli abitanti del Paese vivono situazioni buffe e surreali perché l’oscura signora non assolve più la sua funzione. Caterina inizierà così ad avere meno paura e comprenderà quanto sia utile e necessaria la morte, quanto sia parte integrante della vita: sono solo due facce della stessa medaglia.

In un periodo come quello che stiamo vivendo dove la pandemia ci ha messo davanti la malattia e la morte in modo inequivocabile, abbiamo sentito la necessità di esplorare questo tema per renderlo meno ‘mostruoso’, per sfatare il tabù della morte stessa e affrontarla con nuovi occhi e più leggerezza.

Ci sono venuti in aiuto gli archetipi del creatore e del distruttore, e le nostre ricerche al riguardo, dove la morte viene simboleggiata semplicemente come una figura benevola che ti accompagna nel passaggio inevitabile dal vecchio al nuovo, nella fine di un ciclo e l’inizio di un altro, consapevoli che ‘Nulla si crea e nulla si distrugge’ tutto si trasforma! Proprio come ci insegna la natura che muore ogni anno, in inverno, per poi ritornare, trasformata, a primavera.

 Lo spettacolo dunque tratta il tema dell’elaborazione del lutto, dell’accettazione di un cambiamento irreversibile con lievità e comicità- come solo le fiabe sanno fare- ricordando ai bambini che la nonna, morendo, cambierà soltanto forma, partirà per un viaggio in un luogo meraviglioso e che Caterina la nipote, potrà comunque percepirla, sentirla vicina nei sogni, nei ricordi delle esperienze trascorse insieme, negli oggetti che lei possedeva e che il vuoto da lei creato è propedeutico alla nascita di qualcosa di nuovo

Quali sono le possibilità che ci vengono offerte dalla marionetta portata? I pupazzi vivono il paradosso di attraversare di continuo il confine tra vita e morte; da subito si instaura una relazione tra l’attrice, viva e in carne e ossa, e la marionetta, viva quando viene animata, materia inerte quando l’animatrice l’abbandona. La marionetta può morire davvero, cosa che un attore può solo fingere di fare. Ecco le ragioni per cui abbiamo scelto di esplorare la magia di questo strumento e perché ci sembra tanto adatto per creare un personaggio che trascende la nostra dimensione.

Durante lo spettacolo i bambini vengono coinvolti e invitati ad interagire.